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sabato 25 aprile 2015

Giorno 48: Dio vuole che ci doniamo l'uno all'altra

Cosa dice il Settimo Comandamento?

Non commettere adulterio.

Che cosa significa?

Dato che amiamo e adoriamo Dio, noi dovremmo condurre una buona e innocente vita sia con le nostre azioni che con le nostre parole, amando e onorando il nostro sposo o la nostra sposa.

Hai mai preso in affitto qualcosa? E' possibile che tu abbia preso in affitto una casa, o una macchina, o una bici durante le ferie, o una barca.

Immancabilmente, tutte le volte che affittiamo qualcosa, il proprietario ci fa firmare un contratto dove ci sono due parti: lui  che cede un bene di valore, noi che promettiamo di curarlo, di fare il nostro meglio perché non si danneggi, e di restituirlo nella medesima condizione in cui lo abbiamo avuto in prestito. Se ciò non avviene, saremo costretti a pagare una penale.

Nel matrimonio possiamo vedere lo stesso concetto portato ai più alti livelli: nel momento che ci sposiamo e firmiamo di fatto un patto davanti a Dio, stiamo promettendo di donarci completamente l'uno all'altra, tanto da non appartenere più a noi stessi, ma al nostro sposo e alla nostra sposa.

Di fatto, il nostro corpo, la nostra mente, tutto il nostro essere non appartengono più a noi stessi nello stesso modo in cui ci sono appartenuti dalla nostra nascita fino a quel momento. E, sottoscrivendo il matrimonio con Dio come nostro testimone e garante,  affermiamo che permetteremo all'altro di decidere sull'uso del nostro essere, sulla sua direzione e sul suo mantenimento.

Dio ha stabilito questo per due motivi: renderci meno egoisti, e renderci più legati:
  • meno egoisti, poiché non dovremo più pensare a curare il nostro essere, ma quello del nostro sposo e della nostra sposa;
  • più legati, perché saremo responsabili non del nostro essere, ma di quello del nostro coniuge, sapendo che se lo danneggiamo dovremo pagare di persona una penale.
Leggi 1 Corinzi 4:7

7 Perché una donna, quando si sposa, non ha più autorità sul proprio corpo, ne diventa padrone il marito; così pure il marito non ha più diritti sul proprio corpo, che appartiene alla moglie.
  • Quali aspetti del tuo essere stenti a cedere al tuo sposo o alla tua sposa (per chi non è sposato: pensa a cosa sarebbe più difficile cedere ad un partner)?
  • Hai mai pensato, quando tratti “male” il tuo corpo o la tua mente, che non stai danneggiando te stesso o te stessa, ma il tuo partner? Dato che questo è un comandamento, cosa devi fare per rimettere a posto la tua vita dinanzi a Dio e al tuo partner?
  • Quale pensi sia la penale da pagare  dinanzi al tuo partner per la violazione di quello che dice Paolo? E quale quella dinanzi a Dio?
Preghiera

Padre, io voglio donarmi completamente al mio sposo, alla mia sposa. Voglio smettere di pensare al mio essere in maniera egoistica, ma legarmi ancora più profondamente alla creatura a cui tu mi hai unito. E mi pento di tutte le volte che ho pensato di appartenete a me stesso, a me stessa. Aiutami, Spirito Santo, a cedermi con gioia e costanza al mio partner. Tutto questo lo prego nel nome di Gesù. Amen.

(MDM)
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