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sabato 9 maggio 2015

Giorno 62: Dio gioisce quando la verità trionfa

Cosa dice il Nono Comandamento?

Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

Che cosa significa?

Dato che amiamo e adoriamo Dio, noi non dovremmo ingannare, tradire o parlare male degli altri, ma dovremmo invece difenderli, parlare bene di loro e rafforzarli.

Sei mai stato accusato (o accusata) per qualcosa che non avevi fatto che poi si è rivelata essere un'accusa infondata fatta per l'interesse di altri? Cosa hai provato quando è stata fatta l'accusa contro di te? E cosa hai provato quando è emerso che l'accusa era infondata e fatta ad arte per danneggiarti?

Il 98% delle volte mentiamo per avere un utile dalla nostra menzogna, e non ci curiamo che essa faccia soffrire una persona innocente. E non ci curiamo neppure che faccia soffrire Dio. Pur essendo egli l'Onnipotente, c'è una cosa che non può fare, ed è mentire: è per questo che odia così tanto la menzogna. La menzogna non solo danneggia l'unità con gli altri e fa soffrire un innocente, ma offende il Dio della verità.

Se la sensazione che hai provato quando sei stato accusato (o accusata) falsamente è la rabbia, o la frustrazione, o la tristezza, beh, sappi che tutti quei sentimenti sono l'1% di quello che prova Dio quando qualcuno mente. E se hai provato gioia, allegria, senso di liberazione quando sei stato scagionato (o scagionata) dalla falsa accusa, anche quelli sono più o meno l'1% di quello che prova Dio quando vede la giustizia trionfare.

Come credenti siamo chiamati a rispettare e aiutare il nostro prossimo, e a non far soffrire il nostro Padre: quando mentiamo contravveniamo a tutto ciò, violando l'ottavo comandamento, ma anche il primo, innalzandoci ad essere come un dio che stabilisce un utile per noi stessi attraverso la menzogna e un male per colui che la subisce; ma violiamo anche il sesto, uccidendo moralmente nel distruggere la reputazione dell'altro; e soprattutto violiamo il Grande Comandamento datoci da Gesù, quello che dice di amare il nostro prossimo come noi stessi.

Leggi 1 Corinzi 13: 5-6

5 La persona che ama è gentile, non fa niente d'indecoroso, non cerca il proprio interesse, non si irrita, né si ricorda dei torti subìti, 6 non gioisce per le ingiustizie, ma gode quando trionfa la verità. 
  • In che cosa gioisce chi ama veramente?
  • In che modo Paolo ci chiama ad amare il nostro prossimo più di noi stessi?
  • Come dovremmo reagire quando subiamo un torto?
Preghiera

Padre, io non voglio che tu soffra per le mie menzogne, come neppure il mio prossimo. Aiutami ad essere sempre verace e a parlare solamente parole di verità, anche quando non ne traggo alcun beneficio immediato, poiché so che il mio premio è fare il bene ai tuoi occhi e nella vita del mio prossimo. Aiutami anche quando altri spargono menzogne su di me a rimanere saldo, a rimanere salda nella consapevolezza che io valgo davanti ai tuoi occhi per chi sono, non per quello che dicono di me gli altri. Prego tutto questo nel nome di Gesù. Amen.

(MDM)
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